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Le calorie degli alimenti variano con la cottura?

Le calorie degli alimenti variano con la cottura

Le calorie degli alimenti variano con la cottura

Molto spesso, in particolare in chi sta seguendo una dieta stretta o vuole restare in forma, sorge un dubbio: la cottura varia l’apporto calorico del cibo?

Quello di cui si deve tenere conto per calcolare le calorie di un prodotto non riguarda soltanto l’alimento di partenza una volta cotto, ma anche il confronto a parità di peso tra l’alimento crudo e lo stesso una volta cotto.

Può sembrare difficile e molto complicato calcolare le calorie di un cibo soprattutto se è un alimento che deve essere cotto ma leggendo questo articolo si può capire che in realtà è tutto molto più facile di quello che sembra.

Come spiego sempre ai miei pazienti che cercano un nutrizionista a Bologna o Milano: la  regola generale si basa sul calcolare le calorie in base al peso del cibo crudo, ma vediamo insieme di approfondire questo argomento e di capire che cosa varia nel cibo cotto rispetto alla sua forma cruda parlando di calorie.

Le calorie dei cibi cotti e crudi

Durante la fase di cottura degli alimenti, questi subiscono una variazione che riguarda principalmente il loro peso. La differenza è dovuta in maniera sostanziale al quantitativo di acqua contenuta negli alimenti. Alcuni tipi di alimenti, ad esempio, in fase di cottura assorbono acqua e tendono quindi ad aumentare il loro peso. Altri invece, perdono acqua e si concentrano.

Prendiamo per esempio la pasta: 100 grammi di pasta cruda apportano circa 360 chilocalorie. Una volta cotta, la pasta mantiene lo stesso apporto calorico pur avendo aumentato il suo peso di almeno il doppio poiché avrà assorbito l’acqua.  Anche se il prodotto finale, la pasta cotta, cambia il suo peso, questo non influisce sulle calorie iniziali.

La differenza nasce nel momento in cui viene calcolato l’apporto calorico in base ai grammi. Naturalmente, 100 grammi di pasta cruda hanno circa 360 calorie, 100 grammi di pasta cotta ne avranno circa la metà.

Questo proprio perché la pasta, durante la cottura, assorbe acqua e aumenta di peso, mantenendo le calorie invariate. Consiglio sempre di calcolare le calorie in base al peso di un alimento da crudo!

La cottura, infatti, non altera le calorie dell’alimento, ad alterarsi è piuttosto il suo peso e ai fini di una dieta sana, equilibrata e ipocalorica ciò non influisce minimamente. Questo deve essere molto chiaro non solo per chi segue i miei consigli come nutrizionista a Milano ma per tutti coloro che vogliono intraprendere una dieta equilibrata.

Le regole da seguire per pesare i cibi

Quando si ha un piano alimentare da seguire pesare gli alimenti è importantissimo, ma non sempre facile. Ad esempio, è necessario avere la strumentazione adeguata per capire quali sono le giuste dosi da assumere.

Una classica bilancia digitale può andare più che bene in questi casi poiché la bilancia digitale è molto più precisa di quella di tipo analogico. La regola fondamentale, come abbiamo indicato, è che tutti gli alimenti vanno pesati da crudi.

Anche se all’inizio ci vorrà del tempo, pesare gli alimenti diventerà ben presto un’abitudine molto meno complessa di quanto sembri. Avere un’idea precisa della quantità degli alimenti da mangiare significa riuscire a tenere sotto controllo i macronutrienti essenziali nella dieta quotidiana. Bisogna però prestare attenzione a non fare del peso degli alimenti una ossessione. Naturalmente, come consiglio anche ai clienti che rivolgono a me, Dott. Giuseppe Scopelliti Biologo Nutrizionista, una corretta grammatura consente di ottenere buoni risultati a livello di forma fisica, ma è una cosa che verrà da sé anche con l’esperienza e che va presa con naturalezza senza esagerare nella precisione al grammo. Il cibo è il carburante della vita quotidiana ed è importante mantenere il rapporto con il cibo sano ed equilibrato.

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