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Diabete di tipo due

il diabete e il nutrizionista

diabete tipo 2 e stile di vita

Diabete di tipo 2 e stile di vita

Il diabete di tipo 2 viene spesso definito come una malattia dello stile di vita perché in molti casi è prevenibile modificando i comportamenti scorretti nel proprio modo di vivere. Sfortunatamente una volta che la malattia si è sviluppata non c’è cura quindi fare prevenzione è particolarmente importante anche perché la sua incidenza è in aumento.

Questa non è una condizione che arriva all’improvviso. La resistenza all’insulina di solito si sviluppa nel corso di un certo numero di anni, raggiungendo infine il punto in cui si trasforma in diabete in piena regola.

In condizioni normali l’insulina viene rilasciata dal pancreas dopo un pasto, in risposta all’aumento del glucosio nel sangue in seguito al consumo di carboidrati (e, in misura minore, di proteine ). Il ruolo principale dell’insulina è quello di promuovere l’assorbimento del glucosio dal sangue per riportarne alla normalità i livelli plasmatici. Il fegato e le cellule muscolari assorbono il glucosio per essere immagazzinato sotto forma di glicogeno e il glucosio residuo viene quindi convertito in grasso e immagazzinato nel tessuto adiposo. Quando i livelli di glicemia tornano alla normalità, viene segnalato al pancreas di cessare la secrezione di insulina.

Quando si soffre di insulino resistenza, le cellule, come quelle del fegato e dei muscoli, non rispondono all’insulina come farebbero normalmente. I livelli di glucosio nel sangue non diminuiscono quanto dovrebbero e il pancreas rilascia più insulina per cercare di contrastare il problema. A breve termine questa può essere una soluzione efficace. Il problema è che, con l’aggravarsi dell’insulino resistenza, il glucosio plasmatico diventa sempre più alto e il pancreas è costretto a produrre sempre più insulina e alla fine qualcosa si può rompere. Il diabete si diagnostica quando i livelli di glucosio nel sangue a digiuno superano i 110 mg/dl.

Quindi in che modo ti riguarda?

Il diabete sta diventando un problema sempre più comune e l’età media nella quale si sviluppa è sempre più bassa. Chiaramente è un grande motivo di allarme. È associato a una maggiore incidenza di diversi tumori, può causare danni diretti ai vasi sanguigni in tutto il corpo e può avere un impatto grave sulla qualità della vita. Come spesso accade è uno stile di vita sbagliato nel complesso a causare un dato problema e quasi mai la colpa è di un singolo atteggiamento scorretto, quindi continua a leggere per scoprire se potresti essere a rischio di sviluppare questa malattia.

La dieta

Bene, questa è facile. Eventuali comportamenti dietetici che causano un forte aumento del rilascio di insulina possono contribuire all’insulino resistenza. I maggiori colpevoli sono i carboidrati semplici e raffinati come il pane bianco, il riso bianco, lo zucchero e gli alimenti che lo contengono, in particolare i cibi trasformati come gli snack e le bevande zuccherate (scopri 5 motivi per smettere di mangiare zucchero). Questi alimenti rilasciano rapidamente il loro contenuto di glucosio, quindi causano picchi di zucchero nel sangue e il pancreas ha bisogno di rilasciare grandi quantità di insulina. Per limitare questo problema si dovrebbero mangiare sempre carboidrati complessi da fonti integrali come cereali a chicco (farro, orzo ecc) e legumi. Le varietà integrali di pane, pasta e riso hanno un indice glicemico inferiore (principalmente dovuto alla presenza di fibre), il che significa che il glucosio viene rilasciato più lentamente e in maniera controllata, quindi non vi è un enorme picco di glucosio nel sangue e di conseguenza nemmeno insulina.

Ora parliamo della frutta.

Una domanda che spesso emerge è se vada ancora bene mangiare tanta frutta perché contiene zucchero che viene rilasciato rapidamente. Ciò che distingue i frutti dagli zuccheri semplici sopra menzionati è l’enorme gamma di nutrienti benefici e altri composti che contengono. Se ti è stata diagnosticata insulino-resistenza o il diabete, segui le indicazioni che il tuo nutrizionista / dietologo ti ha dato (e sì dovresti vederne uno! clicca per prenotare la tua visita). Ma per quasi tutti la frutta è un’aggiunta preziosa alla dieta. Suggerisco di mantenere il consumo di frutta a 2-3 porzioni al giorno magari associate a della frutta secca (mandorle, noci ecc) poiché il suo contenuto di grassi ritarderà il rilascio degli zuccheri e fornisce un buon livello di sazietà.

Attività fisica

Lo stile di vita sedentario è correlato con l’insulino-resistenza e l’aumento dell’esercizio fisico è un metodo efficace ridurre questo problema. L’attività fisica ha un effetto sull’assorbimento del glucosio simile a quello, ma indipendente, dell’insulina. Ciò significa che se le tue cellule hanno difficoltà a rispondere all’insulina, l’esercizio può aiutarle a rimuovere il glucosio dal sangue. La chiave qui però è un allenamento regolare e una camminata giornaliera a passo sostenuto di 30 minuti è già un buon punto di partenza.

Fumo

Sappiamo tutti che le sigarette fanno male. Causano il cancro, l’ipertensione e contribuiscono allo sviluppo dell’insulino-resistenza. Non ho bisogno di commentare gli altri effetti deleteri del fumo. Non si dovrebbe fumare, punto.

Alcool

Piccole quantità di alcol pare possano effettivamente migliorare la resistenza all’insulina, ma se consumato in eccesso (un paio di bicchieri di vino al giorno sono già tanti) ha l’effetto opposto, impattando negativamente sul metabolismo del glucosio.

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