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Dipendenza da cioccolato: Come uscirne. Le parole del Nutrizionista

dipendenza da cioccolato

La verità sulla dipendenza da cioccolato spiegata dal nutrizionista bologna Dottor Scopelliti

La dipendenza da cioccolato esiste sul serio?

La voglia di cioccolato è molto comune ma si può veramente esserne dipendenti? I potenti stimoli a mangiare cioccolata possono veramente essere classificati come una dipendenza?

Di solito si desiderano certi cibi non per fame vera e propria ma per cause esterne al nostro organismo o per il nostro stato emotivo. Tendiamo ad avere voglia di cibo quando siamo annoiati, ansiosi o depressi e mangiare il cosiddetto “comfort food” è un modo per scappare dalla nostra infelicità.

Il cioccolato è il cibo più frequentemente agognato dalle donne e molte si descrivono come “Chocoholics” ovvero dipendenti dal cioccolato. Queste persone insistono nel dire che è una vera e propria assuefazione che produce un’immediata sensazione di benessere e anche che la privazione causa sintomi di astinenza.

Quando mangiamo cibi dolci e ad alto contenuto di grassi, compreso il cioccolato, viene rilasciata la serotonina, facendoci sentire più felici. Questo spiega in parte le voglie comuni nel disordine affettivo stagionale (SAD) e nella sindrome pre mestruale.

Desiderio e ciclo

In molte donne il desiderio di cioccolata si verifica su ciclo mensile, il che suggerisce una base ormonale. Un recente rapporto sulla rivista New Scientist suggerisce che le persone possono diventare eccessivamente dipendenti dagli zuccheri e dai grassi dei fast food. Una ricerca dell’università di Princeton ha messo in evidenza che i topi nutriti con zucchero hanno dimostrato stati d’ansia quando ne sono stati privati. I sintomi erano del tutto simili a quelli osservati nelle persone in crisi di astinenza inclusi tremori e il digrignare dei denti . Questa ricerca sostiene che i cibi molto grassi stimolino la produzione di sostanze chimiche del tutto simili agli oppioidi. Questa teoria è sostenuta da molti altri studi.

Il cioccolato contiene diversi ingredienti biologicamente attivi, ognuno dei quali può causare comportamenti anomali e sensazioni psicologiche come quelle di altre sostanze che danno dipendenza. I ricercatori dell’Università di Tampere, in Finlandia, hanno scoperto che chi si autodefinisce dipendente da cioccolato produce molta più saliva in presenza dello stesso e ha mostrato un cattivo stato d’animo e ansia.

I ricercatori affermano che chi soffre di dipendenza da cioccolato mostra tratti di una comune dipendenza perché mostra voglia di cioccolato, comportamento alimentare irregolare e stati d’animo anormali.

Anche se ci sono somiglianze tra mangiare cioccolato e l’uso di droghe, in genere i ricercatori ritengono che la dipendenza da cioccolato non sia una vera e propria dipendenza. Mentre il cioccolato contiene sostanze potenzialmente alteranti per l’umore, queste si trovano tutte in concentrazioni più elevate in altri alimenti meno attraenti come i broccoli. La voglia di cioccolato è spiegata, in gran parte, da una combinazione di caratteristiche sensoriali come la dolcezza, la consistenza e l’aroma, di nutrienti e sostanze chimiche, uniti a sbalzi ormonali e di umore.

Il cioccolato è visto come “cattivo ma bello“, gustoso ma qualcosa alla quale dovremmo resistere. Ciò suggerisce che il desiderio è più probabilmente un fenomeno culturale che fisico. L’incapacità di controllare ciò che mangiamo può essere il risultato di tratti innati e influenze ambientali.

Gli esseri umani hanno da sempre dovuto cercare il cibo, adesso è il cibo che cerca noi.

Siamo continuamente bombardati da pubblicità su larga scala di alimenti, un sacco di cibi ad alto contenuto calorico e l’ossessione per la magrezza. Lo stress della vita moderna spesso ci fa rivolgere al cibo per conforto per poi tornare ad una dieta restrittiva. Il tentativo di frenare noi stessi dal soddisfarci col cibo aumenta il desiderio per il cioccolato.

Consigli per frenare il desiderio di cioccolata

Se riesci a soddisfare la tua voglia di cioccolato con mezzo quadratino, fallo senza rimorsi. Se invece non sei così fortunata/o:

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