Mangiare alimenti a chilometro zero, di stagione, biologici.
Confusi da tutti questi messaggi su cosa mangiare e dove comprarlo? Di seguito una piccola guida su dove, come e perché mangiare frutta e verdura di stagione.
Risparmio
Cominciamo con il costo. Quando un prodotto è di stagione, l’abbondanza relativa del raccolto di solito lo rende meno costoso. Pensate alle erbe aromatiche confezionate che vedete in un negozio di alimentari durante l’inverno.
Qualche rametto (di solito moscio) di basilico, troppo spesso con macchie nere e foglie ammuffite, costa diversi euro per pochi grammi. Al contrario il basilico verde brillante, fresco e fragrante che si vede nei supermercati e nei mercati ortofrutticoli in estate, quando è di stagione, spesso costa un paio di euro per un mazzetto generoso. È la legge fondamentale della domanda e dell’offerta, quando le colture sono in stagione sono più abbondanti e quindi costano meno.
È il gusto che conta
Per la maggior parte di noi il gusto del cibo che acquistiamo è importante tanto quanto il costo se non di più. Quando il cibo non è di stagione vuol dire che è cresciuto in una serra oppure proviene da altre parti del mondo, ed entrambe le cose influiscono sul gusto. Tra un pomodoro rosso scuro maturato sulla pianta ancora caldo dal sole estivo e un pomodoro da serra invernale che è di un rosso pallido, un po’ farinoso e quasi insapore, c’è un abisso.
Frutta e verdura estere devono essere raccolte in anticipo e refrigerate in modo che non marciscano durante il trasporto. Quindi non possono maturare come si deve, come invece farebbero nel loro ambiente naturale e di conseguenza non sviluppano tutto il loro sapore.
Gli alimenti che sono raffreddati e spediti per il mondo, perdono sapore ad ogni passo del cammino. Il raffreddamento, il trasporto, lo stoccaggio nei magazzini: ognuno di questi passaggi riduce il loro sapore.
È difficile provare piacere nel mangiare le classiche cinque porzioni al giorno di frutta e verdura insapori ed è ancora più difficile farle mangiare ai nostri figli.
Varietà tutto l’anno
Molte persone si sorprendono nello scoprire che una vasta gamma di colture sono raccolte in autunno (zucca, mele, indivia, aglio, uva, funghi) e inverno (agrumi, cavoli, ravanelli, rape, porri) in aggiunta ai prodotti che solitamente associamo con l’estate come piselli, mais, pesche, cetrioli, pomodori, zucchine e fagiolini.
Preserva le sostanze nutritive e il sapore e risparmia
Se qualcosa viene raccolto troppo presto, in modo che possa sopportare un trasporto su lunghe distanze, non può avere la serie completa di sostanze nutritive che invece avrebbe avuto se lasciato maturare a pieno sulla pianta. Inoltre il trasporto di prodotti a volte richiede l’irradiazione (una procedura per uccidere germi e batteri) e conservanti (come ad esempio le cere) a protezione del prodotto che viene successivamente refrigerato durante il viaggio. Anche se nessuno studio quantifica in modo definitivo l’impatto di questi trattamenti, ci sono buone ragioni per credere che mangiare cibi a filiera breve è davvero l’opzione più sicura.
Quindi mangiamo ciò che è di stagione e saremo ricompensati con prodotti di alta qualità, ricchi di sostanze nutritive e ad un costo inferiore. E il nostro palato ci sarà sicuramente riconoscente!