Dieta per il reflusso acido
Il reflusso acido: meglio la dieta che il farmaco
Il reflusso è un problema molto comune e i farmaci usati per trattarlo, gli inibitori della pompa protonica (IPP), sono tra i più venduti.
Questa tipologia di farmaci non è sempre utile o indispensabile perché ci sono alcune forme di reflusso che non rispondono al farmaco. In un nuovo studio pubblicato sulla rivista di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale JAMA, i ricercatori hanno scoperto che per le persone con reflusso acido che colpisce la gola, seguire la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, frutta secca e legumi, era altrettanto efficace quanto gli IPP nel trattamento dei loro sintomi.
Il reflusso si presenta in due forme. Uno, noto come malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), è causato da troppo acido concentrato nello stomaco e nell’esofago inferiore, la parte della gola che è collegata allo stomaco. I sintomi del GERD sono un dolore bruciante al petto, gonfiore e disagio intestinale. L’altro tipo di reflusso coinvolge la parte superiore della gola che include la laringe e la faringe, o il retro della bocca.
Il tipo di reflusso nello studio, chiamato reflusso laringofaringeo o LPR, è concentrato nella parte superiore del tubo digerente ed è causato dalla pepsina, un enzima digestivo dallo stomaco, che raggiunge i tessuti sensibili in quella zona. Ciò può danneggiare i tessuti e causare sintomi come desquamazione, la sensazione di avere qualcosa in gola, raucedine e difficoltà a deglutire.
Nello studio, il Dr. Zalvan e i suoi colleghi hanno confrontato due gruppi di persone affette da reflusso laringofaringeo. Il primo gruppo di 85 persone è stato trattato con i farmaci mentre il secondo gruppo di 99 persone è passato ad una dieta mediterranea e ha iniziato a bere acqua alcalina che può neutralizzare l’eccesso di acido ma non è stato dato nessun farmaco. A tutte le persone coinvolte nello studio è stato detto di evitare gli alimenti che scatenano il reflusso come caffè, tè, cioccolato, bibite gassate, cibi grassi, cibi piccanti e alcol.
Dopo sei settimane il gruppo che è passato alla dieta mediterranea ha riportato miglioramenti addirittura maggiori rispetto al gruppo che si è affidato unicamente ai farmaci.
Questi risultati dimostrano che è possibile trattare le persone con un approccio dietetico corretto che permetta quantomeno di ridurre l’assunzione di farmaci. Gli inibitori di pompa protonica, sebbene relativamente sicuri, sono pur sempre dei farmaci con tutti gli effetti collaterali del caso. Seguire una dieta sana deve quindi sempre essere la prima scelta.