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Probiotici e prebiotici: come nutrire il tuo microbiota intestinale

Probiotici e prebiotici: come nutrire il tuo microbiota intestinale
02/09/2025Dottoressa Cecilia CorsoNutrizionista a Bologna

Introduzione

Da alcuni anni il nostro intestino è diventato protagonista. Si è scoperto che ospita un microbiota composto da miliardi di microrganismi in equilibrio tra loro. Questo ecosistema influenza non solo la digestione, ma anche il metabolism

o, l’immunità e, in parte, l’umore. In parallelo, il marketing alimentare ha moltiplicato prodotti che promoticino benessere grazie a probiotici e prebiotici, spesso senza spiegare che cosa siano realmente. Questo articolo chiarisce le differenze tra questi due termini, ne esamina i benefici dimostrati dalla scienza e offre consigli pratici per integrarli nella dieta quotidiana.

Sezione 1 – Che cosa sono probiotici e prebiotici

Secondo il Ministero della Salute, i probiotici sono microrganismi vivi – batteri o lieviti – che, ingeriti in quantità adeguata, svolgono funzioni benefiche per l’organismo. Per essere efficaci devono essere presenti in numero sufficiente e sopravvivere fino a raggiungere l’intestino, dove colonizzano e contribuiscono a riequilibrare la microflora. Le sostanze prebiotiche, invece, sono fibre non digeribili di origine alimentare che nutrono selettivamente i batteri “buoni” già presenti nell’intestino. In sintesi: i probiotici apportano nuovi microrganismi, i prebiotici fungono da fertilizzante per quelli esistenti.

Tra i cibi ricchi di probiotici ci sono yogurt e , bevande come kefir, verdure fermentate (crauti, kimchi, tempeh) e condimenti come miso e kombucha. I prebiotici sono presenti in cereali integrali (farro, avena, riso integrale), legumi, ortaggi come carciofi, cicoria, cipolla e aglio, e frutti come banane e mele. Anche l’inulina e i frutto‑oligosaccaridi contenuti in topinambur, aglio e miele svolgono la stessa funzione.

Sezione 2 – Benefici scientifici

Non tutti i benefici attribuiti ai probiotici sono dimostrati. Studi citati dall’Istituto Superiore di Sanità evidenziano che determinati ceppi (ad esempio Lactobacillus rhamnosus o Saccharomyces boulardii) possono prevenire la diarrea associata agli antibiotici e ridurre l’infezione da Clostridium difficile. Vi sono anche prove che il consumo di probiotici riduca la probabilità di sviluppare enterocolite necrotizzante nei neonati prematuri e che alcuni preparati aiutino a trattare la pouchite, una complicazione dopo interventi chirurgici al colon. I probiotici sembrano inoltre alleviare gonfiore e flatulenza nella sindrome dell’intestino irritabile e contribuire a metabolizzare il lattosio nei soggetti intolleranti.

Tuttavia, le autorità sanitarie europee ricordano che non esistono dati solidi che supportino l’idea che i probiotici rafforzino il sistema immunitario o prevengano malattie come eczema, vaginosi e malattie infiammatorie intestinali. Poiché i probiotici sono considerati alimenti e non farmaci, non sono sottoposti agli stessi controlli di efficacia; di conseguenza, non sempre l’etichetta corrisponde al contenuto reale. I prebiotici, dal canto loro, forniscono energia al microbiota sotto forma di acidi grassi a corta catena, migliorano l’assorbimento di minerali e aiutano a regolare colesterolo e glicemia. Consumati in eccesso possono però causare gonfiore e meteorismo.

Sezione 3 – Come integrarli nella dieta

Arricchire la dieta di probiotici e prebiotici è più semplice di quanto sembri. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Scegli yogurt e kefir non zuccherati: forniscono ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium. Per variare, prova a preparare il kefir in casa con i granuli e il latte (anche vegetale).
  • Aggiungi cibi fermentati: crauti, kimchi e tempeh possono diventare contorni sfiziosi, mentre miso e kombucha portano un sapore unico alle zuppe e alle bevande.
  • Incrementa il consumo di fibre: cereali integrali, legumi e verdure a foglia contengono prebiotici naturali. Una zuppa di legumi o un’insalata di farro con verdure di stagione sono esempi perfetti.
  • Varietà di frutta e verdura: banane poco mature, mele, cicoria e topinambur sono ricchi di inulina.
  • Inizia gradualmente: se non sei abituato a consumare fibre o cibi fermentati, aumentane la quantità lentamente per evitare gonfiore e flatulenza.

Sezione 4 – Integratori e falsi miti

L’uso di integratori contenenti probiotici è diffuso, ma non tutti i prodotti sono efficaci. Come sottolinea l’ISS, può accadere che l’etichetta non riporti il ceppo esatto o la quantità di batteri vivi presenti. Per le persone sane che seguono una dieta varia, gli integratori non sono necessari. In presenza di particolari condizioni (terapie antibiotiche, malattie intestinali), è consigliabile farsi prescrivere un prodotto specifico dal medico.

Un mito frequente riguarda il ruolo dei probiotici nel rafforzare il sistema immunitario: l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non considera sufficienti le prove a sostegno di questa affermazione. Lo stesso vale per l’idea che i probiotici possano curare eczema o altre dermatiti: mancano evidenze consistenti. Anche i prebiotici non devono essere abusati; se consumati oltre le quantità raccomandate possono causare disturbi intestinali.

Sezione 5 – Linee guida per un microbiota sano

Un microbiota equilibrato non dipende solo da probiotici e prebiotici. Molti fattori influenzano la flora intestinale; ecco le principali strategie per mantenerla in salute:

  1. Segui la dieta mediterranea: ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, fornisce fibre e polifenoli che nutrono i batteri benefici.
  2. Limita gli alimenti ultraprocessati: zuccheri raffinati, grassi saturi e additivi alterano la composizione del microbiota.
  3. Muoviti e gestisci lo stress: l’attività fisica regolare e il controllo dello stress influenzano positivamente la flora intestinale.
  4. Bevi abbastanza acqua: l’idratazione facilita il transito intestinale e l’azione delle fibre.
  5. Assumi antibiotici solo quando necessari: gli antibiotici uccidono indiscriminatamente i batteri; dopo una terapia è utile ripristinare la flora con una dieta ricca di fibre e, se indicato, con probiotici specifici.
  6. Consulta un professionista: dietista o medico possono consigliare integratori e alimenti adatti alle tue esigenze.

Conclusione

Probiotici e prebiotici sono alleati preziosi del nostro benessere intestinale, ma non rappresentano cure miracolose. Alcuni ceppi si sono dimostrati efficaci nella prevenzione della diarrea legata agli antibiotici e in situazioni cliniche particolari, mentre altri effetti restano da confermare. Inserire regolarmente alimenti fermentati e fibre prebiotiche nella propria alimentazione, all’interno di uno stile di vita sano, è il modo migliore per nutrire il microbiota. Affidati a fonti autorevoli, diffida delle promesse troppo allettanti e ricordati che la salute intestinale passa soprattutto da una dieta varia ed equilibrata.

Per approfondire, leggi il nostro articolo sulle fibre alimentari.

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